Napoli, l’altra faccia del turismo: la “shadows economy” dei B&B abusivi.

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È stato il miglior aprile degli ultimi venti anni, questo. E Maggio è cominciato anche meglio. Nel week end a cavallo tra il 28 ed il primo maggio infatti, il flusso dei turisti a Napoli ha toccato ancora una volte cifre record con occupazione delle strutture ricettive (hotel, B&B, affittacamere) vicine al 100%.  Complice una piacevole primavera, con molto sole e temperature miti, favorita da coincidenze strategiche delle festività (entrambe a ridosso del fine settimana), un fiume umano di turisti ha percorso le strade, riempito le attività commerciali, i monumenti e le iniziative turistiche della città e delle principali località della provincia. Sembrerebbe la descrizione di un trionfo, se un banale incrocio di dati non rivelasse invece un aspetto diverso della situazione. Secondo Federalberghi, e il suo presidente Antonio Izzo, “migliaia di visitatori arrivati in città sarebbero praticamente clandestini”. Non registrati, non inclusi in quelle che in qualsiasi città sono comuni liste di registrazione-ospiti, qui non esistono. La maggior parte  delle presenze (si parla di circa l’80%) sarebbero non registrate ed alloggiate in strutture a tutti gli effetti abusive. Arrivare a questo dato è stato relativamente facile: è bastato incrociare il numero di strutture accreditate sui portali on line(circa 800 unità) con quelli forniti da ABBAC, la più grande associazione del settore. Nata nel 2001 è l’unica autorizzata sul territorio e conta 450 strutture solo a Napoli. Un numero che negli ultimi due anni è anche cresciuto del 50 per cento, ad onore dell’associazione stessa, che costantemente organizza corsi di formazione ed aggiornamento per gli imprenditori del new business. Per quelli che credono nella legalità, evidentemente. Anche l’ ABBAC lancia il suo allarme ed anch’essa parte da uno screening realizzato a pochi metri da Napoli, a Portici, dove su 40 strutture ricettive rilevate su portali on line come ‘’airbnb’’ e altri siti, solo 12 sono risultate effettivamente registrate. Delle strutture fantasma non si sa nulla: a parte il danno economico, la liceità dei servizi offerti, le norme di sicurezza per gli ospiti e tutto il resto. La reazione del Comune davanti all’incremento di presenze degli ultimi anni? A dir poco avvilente. Ha aumento di 50 €/centesimi a persona l’imposta a carico dei turisti… Mentre basterebbe, come propone Federalberghi monitorare i siti attraverso i quali vengono prenotate le strutture alberghiere ed incrociare le prenotazioni e le successive presenze per arginare il fenomeno dell’evasione, invece di imporre una maggiore tassazione a quelli già esistenti. Il fatto infine che la recente indagine di Federalberghi rilevi che è aumentato negli ultimi due anni anche il pernottamento medio, da 1.8 notti a 2.5 dimostra che il turista di oggi resta più a lungo in città.  Iniziative turistico culturali alternative alle location già note e famose, visite fuori dal solito circuito, trovano spazio in questo periodo. Una tra tutte è un progetto, sponsorizzato dal Comune e dall’assessore Nino Daniele, della band musicale attiva da tempo ‘A 67, che intende portare i turisti a Scampia sui luoghi dove è stata girata “Gomorra”, fiction di successo internazionale. Non pellegrinaggio ossequioso ma una narrazione diversa da realizzata per esigenze cinematografiche. Uno sguardo ampliato, che racconti Scampia da quartiere più giovane d’Europa, quello con più verde di Napoli e con le strade più larghe, oltre che con il maggior numero di associazioni sul territorio.

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